Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

8 ott 2020

Il laboratorio giovanile - Vitaliano Brancati (Racconti - 1929/34)

 

"Nei meriggi di luglio, quando Catania, coi suoi arsi palazzi, pare un immenso gregge assetato che scenda verso il mare, il professor Trampolini suole passeggiare su quel tratto di via Etnea che corre lungo i cancelli del giardino Bellini.

Il marciapiede, tutto scuro nell'ombra degli alberi, è come una riva di vento e di frescura sull'immensità dell'abbaglio solare.

La città cuoce nel sole. L'acqua bolle dentro gli aerei canali di acciaio. La luce sulla lava pare fermenti.

In uno di questi meriggi, Trampolini, come al solito, passeggiava sul marciapiede inombrato"


La raccolta raccoglie tutti i racconti di Brancati divisi in sezioni cronologiche. In questi primi racconti, sebbene ancora a tratti acerbi, si trovano già tratteggiate quelle caratteristiche di umorismo, di ironia, di realismo che saranno la stella polare del giovane scrittore aretuseo. Sono storie di malintesi, come quella del Quasi cieco dove Trampolini si imbatte in una donna alle soglie del giardino Bellini, che idealizza e sogna, salvo poi scoprire essere una cortigiana; di noia; di tempo fugace; di felicità inafferrabile come nel Punto oscuro in cui il protagonista vive nel rimorso di un appuntamento volutamente mancato con una ragazza bellissima. La donna è un'ossessione nell'opera di Brancati, è al centro di tutto e l'erotismo ne è una chiave di lettura. Le donne sono viste attraverso la lente della sensualità, la sensualità dello sguardo che indaga e dà voce ai pensieri. Gli altri aspetti della femminilità quando vengono accennati rimangono spesso in superficie e si ha la sensazione che la prospettiva inizi dagli occhi dell'uomo (e quindi da un pregiudizio?). Altro tema significativo è quello della ricerca di una vita tranquilla, di una routine che possa armonizzare e dare senso alle giornate e allo scorrere del tempo. Il tempo che scorre, infatti, il tempo che con il suo incedere inesorabilmente si dirige alla vecchiaia e infine alla morte, insieme alla donna, è l'altro grande tema presente in questi racconti.

Sono racconti studio, racconti di ricerca. C'è molto spazio per le riflessioni più che per le azioni, e il giovane Brancati sa intelligentemente come si fa, nonostante non sempre riesca ad incollare alle pagine il lettore. C'è da aggiungere anche che l'uso della parola è già raffinato e sicuro, sebbene siano scritti giovanili.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog