Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

8 apr 2018

Autobiografia - Charles Darwin (Saggio - 1887)

"Non si può più sostenere, per esempio, che la cerniera di una conchiglia bivalve debba essere stata ideata da un essere intelligente, come la cerniera della porta dall'uomo. Un piano che regoli la variabilità degli esseri viventi e l'azione della selezione naturale, non è più evidente di un disegno che predisponga la direzione del vento. Tutto ciò che esiste in natura è il risultato di leggi determinate".

Charles Darwin, genio indiscusso dell'umanità, uomo appassionato che cerca disperatamente la verità a tutti i costi, è allo stesso tempo un uomo modesto e schivo. L'autobiografia, infatti, che va dal 1809 al 1882, racconta i primi anni felici in compagnia del padre, gli studi, le passioni per gli insetti, la caccia, la pesca, le amicizie in Scozia e a Cambridge. Non può mancare il ricordo seppur veloce del viaggio sulla Beagle. È un uomo che ama la compagnia dei suoi familiari, magari nella serenità della campagna per fuggire dal mondo degli accademici. La vita di società è povera di frequenze costanti e di vero interesse. È il motivo per cui, dopo qualche breve giudizio su alcuni suoi amici (alcun del calibro di Lyell, Spencer o Huxley), la riflessione e i ricordi, inevitabilmente, cadono sulla sua unica vera passione per la ricerca scientifica. 
E allora leggiamo della sua immensa scoperta, di come cioè le specie si evolvono gradualmente, di come le loro modifiche siano misurabili e diventino determinanti nella lotta per la sopravvivenza. Nessun grande disegno divino dunque, nessun finalismo... Frutto di una meditazione molto lunga, in un ambiente borghese vittoriano, conservatore e poco laico, la forza della sua analisi risiede nel rigore del pensiero e dello sforzo metodico, ma anche nella passione viscerale verso la conoscenza dei fatti e della realtà concreta. Una passione e una verità che nell'evoluzione del suo rivoluzionario pensiero, inevitabilmente, hanno lacerato profondamente le sue posizioni teologiche. Sono preziosi a questo riguardo gli appunti di Darwin sulla religione, sul lento ma inesorabile allontanamento dal suo credo religioso, i suoi dubbi, le osservazioni sull'insensatezza della teoria del grande disegno, sulla irrazionalità della religione, il suo essere agnostico. Pagine, non ci meraviglia, che furono omesse al momento della prima pubblicazione...

Un'opera privata, destinata ai figli e al ricordo di un uomo che sentiva il bisogno di scrivere per definire meglio se stesso e il futuro della sua scoperta, ma allo stesso tempo un'opera che ci insegna a essere liberi contro ogni dogmatismo e contro ogni forma di superstizione.

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