Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

22 lug 2016

Fascinazione della cenere - Emil Mihai Cioran (Saggio - 2005)

"Vegliare vuol dire essere coscienti al di là del sopportabile, non poter dimenticare, subire la continuità dell'intollerabile. Mentre quelli che dormono incominciano ogni mattina un altro giorno, per l'insonne l'oblio non è possibile, poiché giorno e notte egli affronta incessantemente lo stesso inferno".

Gli scritti raccolti in questo volume, composti tra il 1954 e il 1991, sono per intelligenza e prontezza critica senz'altro di Cioran. Sotto forma di ritratti e di saggi brevi, questi scritti arricchiscono gli 'Esercizi di ammirazione' e analizzano, tra gli altri, le figure di Machiavelli, Leopardi, Heidegger, Beckett. Ciò che invece non sembra essere di Cioran è lo stile. Molto asciutto, manca la poesia e lo slancio raffinato a cui il pensatore francese ci ha abituato.
Restano comunque pagine ingegnose, che denunciano ancora una volta un profondissimo spirito di osservazione nelle cose degli uomini e del mondo.

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