Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

22 giu 2011

La bella di Lodi - Alberto Arbasino (Romanzo - 1972)

"Comunque, in un chiarore diffuso, senza immagini, come quando si aprono lentamente gli occhi emergendo dal sonno pomeridiano alla luce dell'esterno giorno; e lì, due grosse mani solide e controluce, con tutte le loro dita che si muovono lentamente".

Negli anni del boom economico, due ragazzi poco più che ventenni si conoscono in spiaggia. I due, Roberta e Franco, trascorrono una giornata particolare, di giochi della seduzione, che si concluderà con una notte di sesso; e un furto. Al termine dell’estate si rivedranno, quando Franco sarà fatto arrestare dalla stessa Roberta. Nel frattempo Roberta, gli incontri tra parenti, le feste, la famiglia: fugaci pennellate di un'Italia che, nonostante tutto, ancora si può riconoscere. Dopo il carcere, però, i due giovani amanti di una notte si ritrovano e, finalmente, vivono pienamente la loro storia di sesso.
Siamo dunque negli anni del 'miracolo', gli anni della spensieratezza, della gioventù che quasi non ricorda o non sa o non vuol sapere della guerra appena passata. I protagonisti, belli, seppur di estrazione sociale differente (lei possidente, lui meccanico), non hanno altro per la mente che divertirsi, che avere qualcuno accanto.
Paratesto interessantissimo (con molti spazi bianchi, paragrafi brevissimi alternati da altri poco più lunghi), stile un po' meno accattivante: è scorrevole, veloce, ma poco pregnante. Moltissimi dialoghi ricalcano gli accenti lombardi, ma non c’è quasi spazio al dialetto.
Qualche punta d'erotismo puro e molte citazioni letterarie, cinematografiche, musicali: i momenti attraenti del romanzo. Un libro della ‘beat generation’; italiano però.

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