Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

10 gen 2025

Classifica: i più belli e i più deludenti del 2024

Sì, è vero, ho letto pochissimi libri nel 2024, ma questo non vuol dire che non mi sia dedicato allo studio e all’approfondimento. Tanta astrofotografia ovviamente, filosofia e storia per l'università, tanti confronti. Il 2024 è stato l’anno soprattutto delle foto astronomiche, dell’aurora boreale, di nottate trascorse sotto cieli stellati, di stizza per tutte quelle invece senza stelle. È stato un anno di viaggi: a Roma, a Caprera, ancora in Germania e a Praga (a rivedere luoghi per me non nuovi ma per lei sì), a trovare e a rendere omaggio a Bach e a Nietzsche, alle Cinquantadue gallerie attraversate in piacevole compagnia, a Orvieto, a Civita di Bagnoregio.

Come scrivevo prima, pochi libri però, poco meno di venti, non particolarmente entusiasmanti, tuttavia di questi ne voglio ricordare tre: 

1. Anima - Michel Onfray

2. La filosofia della composizione - Edgar Allan Poe

3. Il dottor Zivago - Boris Pasternak

Il volume di Onfray, un inno all'antimetafisica, sebbene ormai sia ripetitivo nei concetti, è scritto molto bene, la lettura è piacevolissima e insieme coltissima. La lettura del breve saggio di Poe, al di là della sua intrinseca importanza e raffinatezza, è stato per me un ritorno agli anni della giovinezza, quando i suoi scritti notturni illuminavano le mie giornate. Il romanzo di Pasternak, invece, con a tratti una certa pesante prolissità, è stato un'immersione in un tempo e in uno spazio lontani, terrificanti e affascinanti al contempo.

Tra i meno interessanti e noiosi, invece, segnalo: Ermeneutica di Proust di Maurizio Ferraris (troppo platonico e deleuziano per i miei gusti) e Le orecchie lunghe di Alessandro Magno di Federicomaria Muccioli, libro potenzialmente interessante e curioso, eppure retorico e barboso. Anche i libri dedicati all’astronomia hanno i loro demeriti (e altri meriti però).

Da ricordare sempre Proust, lo scrittore più importante per me di cui ho ascoltato i primi tre volumi della Recherche in audio libro; il Somnium, sive astronomia lunaris di Kepler, più per il suo valore storico che letterario; la Storia greca di Bettalli, D’Agata e Magnetto, un manuale accademico molto ben articolato e scritto.

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