Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

23 ott 2024

Somnium, sive astronomia lunaris - Johannes Kepler (Racconto - 1609)

"Quando infatti da noi sembra eclissarsi completamente il Sole, per loro si eclissa la Volva. Quando viceversa si eclissa da noi la nostra Luna, per loro si eclissa il Sole. E tuttavia non tutto è simmetrico. Loro spesso osservano un'eclisse parziale di Sole quando per noi la Luna è completamente visibile, e al contrario non di rado loro non sono interessati da alcuna eclisse di Volva quando a noi tocca un'eclisse parziale di Sole. L'eclisse di Volva avviene per loro nei plenivolvi, come anche per noi quella di Luna nei pleniluni, mentre quella di Sole nei novivolvi, come per noi nei noviluni".


Il Somnium è un racconto di fantascienza (per alcuni il primo in assoluto) costellato di fatti autobiografici e scientifici. È anche un testo di divulgazione scientifica. Keplero, infatti, descrive un sogno in cui un quattordicenne Islandese, Duracoto, viaggia per punizione con una nave fino a quando non incontra il grande astronomo Tycho Brahe sull'isola di Hven. A seguito di questo incontro, il protagonista impara l'astronomia e si innamora del cielo stellato. Tornato finalmente in Islanda dalla madre, capisce che anche lei possiede le stesse conoscenze e gli rivela che sono stati dei Demoni a istruirla. È quindi evocato un demone (che rappresenterebbe l'astronomia) è questo racconta loro dell'isola di Lavania (la Luna). Il demone riferisce di come ha fatto a viaggiare, si sofferma a descrivere la luna, le sue fasi, il motivo per cui vediamo un solo lato di essa, le eclissi solari. Tutti argomenti che servono a Keplero per sostenere, in sostanza, le tesi copernicane. Lo scopo del racconto, infatti, è di convincere i tolemaici che il modello copernicano è corretto. La terra è vista dalla Luna e l'osservatore trova che il movimento del pianeta è identico a quello dello stesso satellite osservato dalla terra. Il punto di vista, quindi, risulta soggettivo, apparente e non reale.

Il volume è completato dalle note scritte dallo stesso Keplero tra il 1620 e il 1630 che sono molto più lunghe del racconto stesso e sono anche molto più interessanti e affascinanti. Emerge un Keplero dedito all'astrologia e alla Magia, ma risalta pure un sentimento di gratitudine verso le scoperte che Galileo in Italia stava facendo in quegli stessi anni.

Il racconto in sé è frettoloso e si riduce una trama scarna e senza troppe pretese. Il resoconto del Demone, invece, è particolareggiato e non sempre di facile lettura. Resta comunque un documento significativo sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista scientifico. Felice di averlo conosciuto e di aver scoperto un Keplero per me inedito.

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