Non diciamo niente, rimaniamo in piedi, mentre Pietro e Carlina si sono seduti più avanti, dove hanno trovato una larga pietra piatta al riparo dagli spruzzi. Guardiamo insieme i fuochi che stanno iniziando e, come sempre, sono barocchi e bellissimi. Nessuno dei due ha l'impulso di trasformare questo abbraccio in un bacio, in un contatto appassionato. La tenerezza di questo momento è struggente, profondamente intrisa di malinconia".
Con ironia (e si sa, l'ironia è sinonimo di intelligenza), con profondità sentimentale, con uno stile scorrevole e coinvolgente, in queste pagine leggiamo di una donna che sente il bisogno di cogliere e conquistare una maggiore consapevolezza di sé. Sembra un percorso dunque, in cui sono i piccoli eventi che smuovono la propria percezione, come il profumo di bagnoschiuma del marito, una scarpa con i tacchi da provare, una caduta. Momenti che portano Teresa, quasi pirandellianamente, a domandarsi del suo senso esistenziale, a vedersi come una donna a un bivio: o donna che continua a vivere nella routine, oppure donna condannata a cercare una libertà e una dimensione che la appaghino.
L'abitudine, quindi, diventa protagonista in queste pagine; lascia a Teresa un senso di rimpianto, che, inizialmente, si tramuta in progetti e sogni ad occhi aperti. La sua vita galleggia su un fiume di normalità e ingenua insoddisfazione: un marito verso cui nutre un sentimento distaccato, due figli adolescenti, un lavoro che le lascerebbe spazio e tempo per sé, qualche buona amica. Non è solo lei, però, che avverte quel sentimento di mancanza; quasi tutti i personaggi percepiscono che qualcosa nella loro esistenza langue, manca. E tutti hanno piccoli sogni da realizzare, possibile speranze che in fondo sono là, dietro l'angolo, e basterebbe solo avere un pizzico di coraggio per acchiapparle.
Nella routine di Teresa, però, arriva l'imprevisto, l'ingranaggio che mette in moto un altro motore della vita. Ricompare nella sua vita Caterina, un'amica di liceo e di università che da vent'anni si è dileguata nel silenzio. Insieme all'amica ritrovata c'è Ben, il figlio che vive nel limbo tra l'adolescenza e la maturità, a cui Teresa darà lezioni di italiano e di vita. Il confronto (e anche lo scontro) con Caterina la destabilizza, pone Teresa di fronte a nuove possibili visioni del mondo. Ed è in questa nuova prospettiva che l'insoddisfazione matura, cresce fino ad esplodere alla fine del romanzo (ma già annunciato sin dalle primissime pagine) in un atto di rottura volontario in fondo, cercato, desiderato; ed è così che si trova un nuovo equilibrio; si trovano quelle nuove piccole speranze che ci permettono di sorridere alla vita.
Un romanzo sul coraggio e la voglia di cambiare la propria vita. Piacevolmente scorrevole, da portare dentro di sé e il cui ricordo ci accennerà un sorriso tra le labbra. Brava!
Nessun commento:
Posta un commento