In questo piccolo opuscolo si tesse l’elogio della filosofia e del suo studio nelle scuole, auspicabilmente in tutte le scuole superiori. Lo sappiamo, ne siamo sicuri, la filosofia dà consapevolezza, dà senso critico e civico, ci permette di leggere il mondo che ci circonda e non permettere il suo studio equivale a un furto formativo. Questa, in sintesi, è la condivisibilissima tesi dell’autore. Se il primo capitolo, il più interessante e da leggere a tutti gli studenti di filosofia, è dedicato al perché bisogna studiare filosofia, e anche al perché le inevitabili, irriducibili teorie filosofiche possono in alcuni casi essere devastanti per la vita di una società, nel secondo capitolo sono trascritte due interviste che Reale (su cui l'autore ci lascia un sentito ricordo) ha fatto a Gadamer in cui si racconta dell’influenza che il filosofo tedesco ha avuto di Platone e della sua dimensione religiosa. Capitolo dunque che inserisce Gadamer dentro quel filone ontologico che da Platone, passando per Leibnitz e per Hegel arriva fino ad Heidegger. Nel terzo, Agassi, allievo di Popper, e Antiseri discutono di scienza, della sua storia, della sua relazione con la metafisica. Infine nel quarto capitolo, sempre Antiseri dialoga ancora con Reale sulla storia della filosofia (in particolare facendo riferimento al loro manuale scolastico) come storia dei problemi, delle teorie e delle dispute tra filosofi, di Platone totalitario e dell'importanza della fede.
Certo, alcune idee metafisiche e religiose che qua e là costellano i vari capitoli fanno storcere il naso; resta, tuttavia, il significato più bello sul senso della filosofia.
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