Gesualdo Bufalino, il grandissimo scrittore comisano, si sa, era un assiduo frequentatore di cinema e di cineclub. Cinefilo fino al midollo e insegnante di mestiere, ha tenuto dal 1934 al 1956 un registro dove schedava e giudicava i film che vedeva. In occasione del centenario della sua nascita, la Fondazione Bufalino ha regalato agli appassionati e instancabili cultori della figura dello straordinario scrittore un preziosissimo quaderno in cui sono riportate le fotografie delle pagine del suddetto registro. Sfogliando gustosamente i fogli si capisce quanto fossero prediletti il cinema americano e francese, film che negli anni Trenta del secolo scorso, durante il regime fascista, gli consentivano di avere uno sguardo verso il mondo; lui che viveva in quella provincia così lontana e così arcaica come era Ragusa. È divertente scartabellare le pagine alla scoperta di titoli, di storie che catturano la fantasia, ma soprattutto spulciare i voti che assegnava. Amava Chaplin (e come dargli torto), non amava Totò, preferiva il dramma alla commedia. I voti più alti sono dati ai capolavori neorealisti (non, ovviamente, alla letteratura) e ai capolavori del cinema francese degli anni '30 e '40.
Indispensabile il saggio di Traina che introduce il volume per comprendere il clima culturale che respirava il giovane Bufalino e per capire quanto importante per lui fosse il cinema, il senso di magia che si prova davanti allo schermo. Nello scritto, il docente ripercorre la vita di Bufalino scorrendo le date e i luoghi che lo scrittore aveva annotato sul suo quaderno. Il seguente saggio del professor Zago, invece, si sofferma più sull'influenza che Bufalino ha subito dal linguaggio cinematografico.
Un volume splendido, corredato da bellissime foto di scene, da locandine da sfogliare pagina dopo pagina per assaporare il gusto malinconico di un cinema ormai passato, di tempi vissuti ormai lontani. Tempi e spazi che tuttavia riemergono sempre quando si va al cinema o si pensa alle nostre prime volte in quelle sale buie in cui, all'improvviso, un fascio di luce proietta su uno schermo, e nei nostri occhi, la magia dei film.
Nessun commento:
Posta un commento