Il volume dedicato al grande filosofo inglese raccoglie i principali studi che Norberto Bobbio ha scritto tra il 1948 e il 1982. Secondo il grande e rimpianto filosofo e politologo italiano, la tesi di fondo del pensiero hobbesiano è l'unità dello Stato. Tra l'essere il vero padre del giusnaturalismo e l'anticipatore del positivismo giuridico, Hobbes ha descritto un modello politico da vero realista, e non da ideologo (come invece è stato Rousseau). Autoritario, il suo sovrano però non è un anticipatore dello Stato totalitario, come hanno sostenuto in molti, ma il simbolo della pace, dell'obbedienza e del ragionamento deduttivo. Contro il modello aristotelico secondo cui l'uomo è un animale che naturalmente ha una dimensione sociale, Hobbes descrive l'uomo come un essere malvagio che in natura vive in una condizione di perenne tensione e di paura di morire. L'unico modo per uscire da questa condizione è quello di affidare, attraverso un patto, tutti i suoi diritti a una figura terza che così sarà in grado di garantire con la sua potenza assoluta la pace. Un sistema politico, quindi, fondato su un artificio razionale in grado di calcolare danni e utilità all'interno di una visione realista, antropologicamente pessimista e anti-conflittualista.
I saggi di Bobbio, con uno stile lineare e chiaro, tratteggiano in modo attento e anche appassionato il modello giusnaturalistico e, ovviamente, la teoria di Hobbes esposta sia nel De cive sia nel Leviatano. Un volume prezioso per chi vuole approfondire quella monumentale quanto affascinante teoria politica dell'assolutismo descritta da Hobbes nel XVII secolo.
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