Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

22 mar 2020

2001 tra Kubrick e Clarke - Filippo Ulivieri, Simone Odino (Saggio - 2019)

"Il regista ha dato il via al progetto decidendo di fare un film di fantascienza, ha convocato uno scrittore per scrivere la storia, ne ha indirizzato, scartato e selezionato le idee, ha definito, ottenuto e amministrato un budget, ha gestito la logistica della produzione, ha assunto personale tecnico e creativo, li ha spinti ben oltre i loro limiti per ottenere un risultato prima di allora impensabile, a scelto gli attori, li ha diretti, ha montato il girato, ha agonizzato sulle scelte musicali e ha risolto una miriade di problemi durante ogni giorno dei quattro anni che ci sono voluti per il completamento del film" 

I due studiosi italiani, esperti e soprattutto appassionati kubrickiani, raccontano il lunghissimo e problematico viaggio che il geniale cineasta Kubrick e il romanziere di fantascienza Clarke hanno affrontato prima di consegnare alla storia quel capolavoro che è 2001: Odissea nello Spazio. Il film segna una pietra miliare nella storia del cinema, non solo nel genere fantascientifico; definisce infatti uno dei più validi esempi di connubio tra l'intelligenza e la fantasia dell'uomo. Visionario, nietzschiano, epocale, cult, potente, evocativo, spettacolare, 2001: Odissea nello spazio è un film unico e irripetibile. E per questo il libro è prezioso. Ci aiuta a capire come e perché è stato realizzato il film, analizzando quasi maniacalmente la reazione tra i due padri, Kubrick e Clarke.
Il volume è composto da tre saggi. Il primo, di Odino, tratta il modo in cui Kubrick decise di dirigere un film di fantascienza dopo il successo de Il dottor Stranamore, fornendo una sagace chiave di lettura socio-politica del periodo. Non è un caso che, prima di arrivare all'idea del film, Kubrick abbia esplorato altri confini, apocalittici quasi, negli anni del XX secolo in cui la sovrappopolazione va a braccetto con la proliferazione di bombe nucleari. Dal saggio emerge chiaramente anche la sua passione per il genere fantascientifico e il conseguente approccio cinematografico.
Il secondo saggio, di Ulivieri, è un preziosissimo calendario di produzione, quasi quotidiano, che racconta in modo particolareggiato l'impresa lunga quattro anni che sta dietro alla realizzazione del film. Dalle maestranze agli effetti, dalle tecniche avveniristiche al budget astronomico. Un lavoro minuziosissimo.
Il terzo e ultimo saggio, scritto a quattro mani, ci fa cogliere i differenti caratteri del regista e dello scrittore. Attraverso la lettura del carteggio tra i due artisti (e non solo), in cui emergono momenti relazionali idilliaci e anche turbolenti, emergono i diversi temperamenti e approcci, più scientifico quello di Clarke, più implacabile quello di Kubrick. Individualità diverse, ma in fin dei conti compatibili e capaci di creare quel film straordinario che non ha eguali nella storia del cinema. Sodalizio che, dopo il successo del film, si rianimò seppur per poco nel 1991, quando Kubrick propose a Clarke un nuovo lavoro insieme. Il tema: l'intelligenza artificiale. Progetto che però fallì quando Kubrick iniziò a lavorare a un'altra idea e Clarke, impazientito, romperà definitivamente il suo lavoro.

Siamo di fronte a un volume ricco, attento, scientifico. Gli autori dimostrano, con la loro evidente passione, quanto si possa e si debba fare nell'analisi del cinema kubrickiano. È un libro per chi ama 2001, per chi ama Kubrick, per chi ama Clarke, per chi ama il cinema. Insomma, un libro eccellente.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog