In estrema sintesi: i coniugi Bennet sono in cerca di marito per una delle loro cinque figlie. L'occasione si presenta quando un ricco scapolo, il signor Bingley, si trasferisce in una tenuta vicino a quella dei Bennet. Jane, una delle loro figlie, alla fine sposerà il ricco scapolo. Elizabeth, sorella di Jane, invece, intelligente e ironica, che tra scontri verbali e antipatie reciproche, sposerà l’orgoglioso Darcy, è la vera protagonista del romanzo. Tutto ciò è condito da noiosi tentativi di combinare fidanzamenti, da egoismi, da ipocrisie, da invidie, da gelosie, da incontri forzati, da balli, da pettegolezzi, da smancerie, da civetterie che quasi sin da subito provocano una sensazione profonda di nausea.
Il romanzo della giovane inglese potrebbe essere letto come descrizione di uno spaccato di società e di classi sociali, alta borghesia - aristocrazia, che oggi non esistono più. Quale documento storico, insomma, ma resta pur sempre noioso e poco convincente.
È attuale solo l’idea che l'orgoglio, in cui albergano tenerezza e insicurezza, possa generare il pregiudizio.
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