Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

21 mag 2010

Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo - Stephen W. Hawking (Saggio - 1988)

"Il profondissimo desiderio di conoscenza dell'uomo è una giustificazione sufficiente per il persistere della nostra ricerca. E il nostro obiettivo non è niente di meno di una descrizione completa dell'universo in cui viviamo"

Tutto ha origine con delle domande, forse le domande per antonomasia. In fondo chiedersi da dove e come ebbe inizio l'universo, perché è così, se esisterà per sempre o collasserà verso il nulla, ha a che fare con le radici della nostra stessa esistenza di uomini razionali. Da sempre ci siamo chiesti chi siamo, perché e come siamo qui. Ci siamo meravigliati di noi e dell'universo intorno a noi, e abbiamo iniziato a darci delle risposte. Se una differenza esiste tra noi e tutto il resto, ritengo sia nella capacità che abbiamo di incuriosirci, di non accontentarci mai di risposte incomplete (e all'interno di questa differenzazione se ne potrebbero aggiungere delle altre di natura assiologica tra gli uomini stessi...), di spingerci sempre e comunque alla ricerca di un fine. La brama di sapere tuttavia è definita dai suoi intrinseci limiti. Si sa, la nostra ricerca è incapace di vederne i confini che nella strada verso la verità via via diventa sempre più ardua. E probabilmente è qui che dimora il fascino della ricerca: una continua lotta verso una luce che è visibile lontana, ma a cui non si potrà mai arrivare. Un uomo sin dall'inizio sconfitto quindi, eppure incapace di arrendersi. Un uomo che più sa e più la sua indagine si complica. E sarà inevitabile per molti cercare una risposta in un Dio onnipotente. Per fortuna però ci sono uomini che non si accontentano di semplicistiche e inappaganti soluzioni e la corsa non si arresta. E il dubbio, l'ammissione d'ignoranza diventano di nuovo motori da cui ottenere la spinta per darci un senso. Nonostante la difficoltà della ricerca della verità, l'uomo non si ferma mai. E' spinto da una forza la cui potenza supera perfino le certezze rivelate e quelle ritenute apodittiche: la curiosità, il desiderio incontrastabile di sapere e capire sempre di più. Alla fine, forse, è proprio questa pulsione verso l'ignoto la ragione della nostra stessa esistenza di uomini razionali.
Il libro di Hawking è un saggio di divulgazione sullo spazio e sul tempo. Ci aiuta a capire, anche e soprattutto a chi di cosmologia e di fisica conosce poco o nulla, quanto lo studio sia impegnativo. La storia delle scoperte, per ovvie ragioni molto sommaria (che vede Galilei, Newton, Einstein i punti di riferimento per l'Autore), è esposta con semplicità e intelligenza, e si comprende il perché questo libro sia un best seller della divulgazione scientifica.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog