Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

27 dic 2024

Fotografia astronomica - Luca Fornaciari (Saggio - 2024)

"Rimasi folgorato guardando lo schermo della reflex e intravedendo forme e colori di un oggetto cosmico distante centinaia di anni luce nello spazio, ma era lì e lo avevo fotografato dal giardino di casa. L'astrofotografia di profondo cielo divenne la mia più grande passione, una disciplina che negli anni è stata in grado di cambiare tutta la mia vita. È un genere fotografico che va ben oltre qualsiasi immagine e che ci offre infinite possibilità di crescita e di condivisione. Da quella prima immagine della Grande nebulosa di Orione lo stupore e la magia di ogni notte passata al telescopio non sono mai diminuiti e giorno dopo giorno proseguo un incredibile viaggio di scoperta"



L’astrofotografia non è solo strumenti costosi e condizioni meteo favorevoli, è fatica, è conoscenza, è passione; una forza che spinge ad affrontare ostacoli strumentali, condizioni climatiche non sempre facili da gestire, infinite variabili non sempre riscontrabili. E questo volume aiuta non solo a comprendere la bellezza di uno scatto astronomico, ma anche l’impegno che vi sta dietro.

Con un approccio semplice e decisamente divulgativo, in "tecniche e strumenti per ritrarre le meraviglie del Cosmo", come recita il sottotitolo, troviamo tutti gli aspetti dell'astrofotografia di base che possono di certo aiutare i principianti che iniziano a muoversi in quello sterminato quanto affascinante mondo che è la fotografia del cielo notturno, ma anche incuriosire chi è già più esperto. Leggiamo di tutto: dagli strumenti più economici a quelli più sofisticati e costosi per la fotografia astronomica, consigli per ritrarre i paesaggi notturni, i pianeti, gli oggetti del profondo cielo. C’è spazio persino per lo sviluppo e la post-produzione degli scatti raccolti durante le sessioni fotografiche. 

Sebbene sia un libro scritto per tutti, ciò non vuol dire che sia superficiale e poco curato; tutt’altro. L’analisi dei contenuti è attenta e ben sviluppata, pur mantenendo uno stile e un punto di vista agevole e comprensibilissimo. Tanti spunti insomma, tante bellissime immagini, impaginate con cura. Si percepisce quanta passione e quanta competenza ci siano dietro le pagine di questo volume.

23 dic 2024

Marcel Proust - Eleonora Sparvoli (Saggio - 2023)

"In tale argomentazione Proust mostrava una volta di più di concepire l'arte non come un oggetto da contemplare, ma come il tramite d'un flusso emotivo, spirituale, intellettuale che attraversa lo spettatore e lo ispira, rendendolo a sua volta capace di creare. La cattedrale sarebbe divenuta per Proust un modello non in quanto scrigno monumentale che racchiude orpelli preziosi (come la dimora ingombra di arredi sacri di Des Esseintes), ma perché traccia tangibile di un'aspirazione, una fede, un'idea di mondo".



"La vita, la scrittura in Proust", come da sottotitolo, si intrecciano e si sintetizzano in quel capolavoro assoluto che è la Recherche. La studiosa e critica della letteratura francese ricostruisce i sentieri biografici e letterari che hanno portato Proust a chiudersi in una stanza per molti anni e a rivivere una vita perduta e allo stesso tempo ritrovata. Esistenza e bellezza dunque, in un intreccio che è diventato un mondo, un universo, una totalità.

Il saggio è diviso in tre grandi capitoli. Il primo si rivolge alla biografia dello scrittore parigino, la famiglia e l'infanzia (rivisti quasi con modi psicoanalitici), gli amici e le loro madri, i primi racconti scritti e la passione per l'arte, gli amori e gli incontri mondani, la stesura del primo romanzo destinato a restare incompiuto e lo studio di Ruskin, insomma tutti quei passaggi biografici ed esistenziali che hanno portato Proust alla costruzione della cattedrale-mondo quale è il Tempo perduto. Interessanti, sia nelle tesi in sé sia nella loro analisi, le chiavi di lettura che l’autrice rivolge ad alcuni momenti della vita dello scrittore parigino, indispensabili per capire la sua opera.

La seconda parte è dedicata alle opere e ai lavori pubblicati (e no) che agli occhi di tutti gli studiosi, e non solo, appaiono come abbozzi di quello che sarà la Recherche. Il capolavoro proustiano è il risultato finale di uno sforzo lungo una vita, una vita dedita alla scrittura di opere (compiute e incompiute) che allo scrittore sono servite da preambolo alla sua opera maestra. Così leggiamo de I Piaceri e i giorni, del Jean Santeuil, dei Pastiches, delle traduzioni, delle critiche letterarie. Testi giovanili che, sebbene acerbi e non pienamente sviluppati, rappresentano un calderone, un guazzabuglio in cui trovare gli elementi che caratterizzeranno il futuro romanzo. L'autrice, però, è attenta anche a sottolineare le differenze di prospettiva che esistono tra i due periodi.

La terza parte, inevitabilmente, ha come protagonista il romanzo, Alla ricerca del tempo perduto: il suo significato complessivo, le ambiguità della voce narrante, la struttura, i luoghi, i personaggi come Swann, Charlus, Albertine e gli artisti come Bergotte, Vinteuil ed Elstir.


Il volume, anche se scritto elegantemente, è fitto di note - come dovrebbe essere un testo dal sapore accademico - che l'appassionato proustiano può consultare per trovare qualche altro spunto di ricerca e di lettura. Un volume-mondo dunque, uno studio ricco di dettagli e di chiavi interpretative che fanno il punto sulla mastodontica montagna di lavori che esistono su Proust.

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